Unione dei Comuni Val di Bisenzio con sede a Vernio (PO)
Si estende su una superficie complessiva di circa 1.762 ettari; la porzione maggiore pari a 1.518 ettari rientra nel comune di Cantagallo, mentre i restanti 244 ha appartengono al comune di Montemurlo. La prima porzione è entrata a far parte della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo istituita dalla Provincia di Prato nel 1998, la seconda, ricadente nel Comune di Montemurlo, è entrata a far parte dell’ANPIL del Monteferrato nel 1997
In auto. Il Complesso dista circa 25 km da Prato, 45 km da Firenze e 60 km da Bologna. Se si percorre la A11: - casello Prato-Ovest, da cui si seguono le indicazioni per Montemurlo-Montale prima e per Fognano e Tobbiana poi (da quest’ultima, percorrendo una strada secondaria, si raggiunge agevolmente Cascinadi Spedaletto); - casello Prato-Est e da qui prendere in direzione Vaiano–Vernio ed oltrepassato Prato si imbocca la SS 325 fino a Mercatale di Vernio da dove si seguono le indicazioni per Luicciana-Cantagallo. Se si percorre la A1: - casello di Roncobilaccio, da cui si seguono, strada facendo, le indicazioni per Porretta, Ponte alla Venturina, Badi, Lentula, Monachino e Cascina di Spedaletto; - casello Barberino del Mugello, da cui si prende in direzione di Montecuccoli ed oltrepassati i Monti della Calvana si arriva in località Terrigoli sulla SS 325 da percorrere fino a Mercatale di Vernio, giunti nei pressi del Caffè Nuovo si prosegue sulla sinistra seguendo le indicazioni per Luicciana- Cantagallo. Oltrepassata Luicciana, sulla sinistra, si percorre la strada fino a Luogomano, la porta di accesso al complesso forestale. In treno. Sulla linea Firenze-Bologna via Prato la fermata più idonea è quella di Vernio; da qui si prende il pullman diretto a Cantagallo.
E’ situato in un’area montuosa dell’appennino tosco-emiliano priva di un vero e proprio spartiacque orografico, circondata invece ad ovest dal crinale Tre Potenze, Libro Aperto e Corno alle Scale e ad est dai Monti del Mugello. La foresta interessa una fascia appenninica compresa fra i m 450 ed i m 1.204 slm. Le valli sono particolarmente strette, incise da numerosi fossi, le pendici presentano una forte acclività e sono caratterizzate da una copertura arborea pressochè continua, costituita da cedui di faggio ad attitudine preminentemente protettiva. La formazione geologica predominante nel complesso forestale è il Macigno (arenarie quarzoso-feldspatiche con siltiti e argilliti siltose). La distribuzione mensile delle piogge è di tipo mediterraneo, con un massimo autunnale in novembre ed un minimo estivo in luglio. Il mese più caldo è luglio, mentre il mese più freddo è gennaio.
I boschi di faggio sono i più rappresentati all’interno della foresta, dominando i rilievi montuosi senza trovarvi il limite di vegetazione, interrotti talora da ex-coltivi e pascoli abbandonati. Esemplari isolati di acero di monte, acero riccio, sorbo montano, sorbo degli Uccellatori, ciliegio e salicone si osservano sia nei cedui che nelle fustaie transitorie di faggio. Alle quote inferiori e nelle esposizioni più soleggiate al faggio si associa il castagno (attorno a Cave e Luogomano); sempre sui versanti caldi, ma dove i cedui di faggio sono decisamente degradati, si associano roverella, carpino nero, orniello, cerro, corniolo e ciavardello e lungo i corsi d’acqua, il salice viminale, l’ontano nero, il nocciolo e il carpino bianco. Di origine artificiale sono i boschi di conifere impiantate nel secondo dopoguerra (pino nero, abete bianco, douglasia e sporadicamente abete rosso).
L’area ha un patrimonio faunistico particolarmente ricco, soprattutto per quanto concerne la presenza di ungulati di pregio, quali il cervo e il capriolo (il cinghiale, reintrodotto alla metà degli anni 50, sta diventano una specie invadente). I predatori sono quelli tipici dell'Appennino: volpe, faina, donnola in minor misura la puzzola, ma va soprattutto segnalata la ricomparsa di specie particolarmente protette ed importanti come il lupo ed il gatto selvatico (scomparse definitivamente in molte altre foreste italiane). Fra i rapaci sono comuni le poiane ed il gheppio, nonchè il falco pellegrino, il lodolaio e il falco grillaio durante il periodo migratorio.
L'accessibilità e il buon collegamento con le città vicine (Prato, Firenze, Pistoia) della Foresta hanno consentito la creazione di un buon flusso turistico, in particolare nei giorni festivi e nella stagione estiva. Inoltre, dopo la realizzazione da parte dell’Unione dei Comuni di una serie di sentieri tematici legati all’acqua e ai mestieri del bosco, il complesso è continua meta di gite studentesche di ogni ordine e grado provenienti dalle scuole delle province limitrofe. Molto interessanti sono i percorsi trekking alle pendici del monte Bucciana, in cui si possono trovare le tracce delle vecchie carbonaie, di casotti di pastori e di rudimentali ghiacciaie. Sono presenti i sentieri della resistenza e della linea gotica, ancora visitabili in mezzo al bosco. I ritmi tradizionali della vita contadina e dei mestieri del bosco furono sconvolti nel 1944 dalla guerra e dal passaggio del fronte; a colpi di dinamite furono abbattuti centinaia e centinaia di alberi, costruiti bunker coperti con tronchi d’albero ed uno strato di terra e rami tagliati, collegati da trincee e camminamenti. Alcune di queste postazioni sono ancora riconoscibili in zona Cascina di Spedaletto, sopra il fabbricato Cave, in località Rugoni, vicino alla sorgente che rifornisce di acqua potabile il fabbricato Cave, e la più importante in località Il Melaccio vicino ad una piccola abetina. Sotto la Cascina di Spedaletto si trovano due belle canicciaie settecentesche restaurate che consentono di ricollegarsi alla lavorazione tipica (seccatura e macinazione delle castagne). Sul territorio sono visitabili canicciaie in funzione durante la fase stagionale (ottobre-novembre): a Cantagallo, Luicciana, Fossato, Migliana e Cavarzano; mulini idraulici che macinano castagne sono visitabili a Luicciana, Fossato e Vernio. Infine, attività importante per l'affluenza complessiva in foresta è la raccolta dei prodotti del sottobosco. La raccolta, regolamentata dalla normativa vigente, interessa, fra i prodotti secondari del sottobosco, soprattutto i funghi epigei.
Dati aggiornati a novembre 2023.
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’ente gestore
Il Patrimonio Agricolo Forestale Regionale della Regione Toscana (PAFR) è suddiviso nei seguenti Complessi/Sezioni:
Codice Complesso | COMPLESSO | Ente Gestore |
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001 | ACQUERINO - LUOGOMANO | UNIONE DEI COMUNI DELLA VAL DI BISENZIO |
002 | ALPE1 | UNIONE MONTANA DEI COMUNI DEL MUGELLO |
003 | ALPE2 | UNIONE DI COMUNI VALDARNO E VAL DI SIEVE |
004 | ALPE DELLA LUNA | UNIONE MONTANA DEI COMUNI DELLA VALTIBERINA |
005 | ALPE DI CATENAIA | UNIONE DEI COMUNI MONTANI DEL CASENTINO |
006 | ALPE DI POTI | AREZZO - GESTIONE P.A.F.R. |
007 | ALPE DI SAN BENEDETTO | UNIONE DI COMUNI VALDARNO E VAL DI SIEVE |
008 | ALTO SENIO | UNIONE MONTANA DEI COMUNI DEL MUGELLO |
009 | ALTO SERCHIO | UNIONE COMUNI GARFAGNANA |
010 | ALTO TEVERE | UNIONE MONTANA DEI COMUNI DELLA VALTIBERINA |
011 | COLLINE METALLIFERE | UNIONE DI COMUNI MONTANA COLLINE METALLIFERE |
012 | BANDITE DI SCARLINO | SCARLINO - GESTIONE P.A.F.R. |
013 | BRATTELLO | UNIONE DEI COMUNI MONTANA LUNIGIANA |
014 | CALVANA BISENZIO | UNIONE DEI COMUNI DELLA VAL DI BISENZIO |
015 | CALVANA MUGELLO | UNIONE MONTANA DEI COMUNI DEL MUGELLO |
016 | CASELLI | UNIONE MONTANA ALTA VAL DI CECINA |
017 | COLLINE LIVORNESI | UNIONE DI COMUNI MONTANA COLLINE METALLIFERE |
018 | FORESTA DI SANT'ANTONIO | UNIONE DI COMUNI VALDARNO E VAL DI SIEVE |
019 | FORESTE CASENTINESI | UNIONE DEI COMUNI MONTANI DEL CASENTINO |
020 | FORESTE PISTOIESI-ACQUERINO COLLINA | UNIONE DEI COMUNI APPENNINO PISTOIESE |
021 | FORESTE PISTOIESI-MARESCA | UNIONE DEI COMUNI APPENNINO PISTOIESE |
022 | FORESTE PISTOIESI-MELO LIZZANO SPIGNANA | UNIONE DEI COMUNI APPENNINO PISTOIESE |
023 | GIOGO CASAGLIA | UNIONE MONTANA DEI COMUNI DEL MUGELLO |
024 | IL BELAGAIO | UNIONE DI COMUNI MONTANA COLLINE METALLIFERE |
025 | IL GIARDINO SCORNABECCHI | RIPARBELLA - GESTIONE P.A.F.R. |
026 | LA FOCE | UNIONE DI COMUNI VALDICHIANA SENESE |
027 | MONTIONI-SCARLINO | SCARLINO - GESTIONE P.A.F.R. |
028 | LA MERSE | UNIONE DI COMUNI VAL DI MERSE |
029 | LA SELVA | UNIONE DI COMUNI VAL DI MERSE |
030 | LE CARLINE | UNIONE DI COMUNI VAL DI MERSE |
031 | LUSTIGNANO | UNIONE MONTANA ALTA VAL DI CECINA |
032 | MACCHIA DELLA MAGONA | BIBBONA - GESTIONE P.A.F.R. |
033 | MACCHIA DI BERIGNONE | UNIONE MONTANA ALTA VAL DI CECINA |
034 | MACCHIA DI DECIMO | UNIONE MONTANA ALTA VAL DI CECINA |
035 | MACCHIE DELL'ELBA | UNIONE DI COMUNI MONTANA COLLINE METALLIFERE |
036 | MADONNA DELLA QUERCE | UNIONE DEI COMUNI AMIATA VAL D'ORCIA |
037 | MONTALCINO | UNIONE DEI COMUNI AMIATA VAL D'ORCIA |
038 | MONTE GINEZZO | UNIONE DI COMUNI PRATOMAGNO |
039 | MONTE PENNA | UNIONE DEI COMUNI MONTANI AMIATA GROSSETANA |
040 | MONTE VERRO - MONTETI | CAPALBIO - GESTIONE P.A.F.R. |
041 | MONTERUFOLI | UNIONE MONTANA ALTA VAL DI CECINA |
042 | MONTI DEL CHIANTI | UNIONE DI COMUNI PRATOMAGNO |
043 | MONTI PISANI (PI) | CALCI - GESTIONE P.A.F.R. |
044 | MONTI PISANI (LU) | UNIONE DEI COMUNI MEDIA VALLE DEL SERCHIO |
045 | PAVONE VAL DI CECINA | UNIONE MONTANA ALTA VAL DI CECINA |
046 | MONTE AQUILAIA | UNIONE DEI COMUNI MONTANI AMIATA GROSSETANA |
047 | POGGIO MALABARBA | ORBETELLO - GESTIONE P.A.F.R. |
048 | PRATOMAGNO CASENTINO | UNIONE DEI COMUNI MONTANI DEL CASENTINO |
049 | PRATOMAGNO VALDARNO | UNIONE DI COMUNI PRATOMAGNO |
050 | RINCINE | UNIONE DI COMUNI VALDARNO E VAL DI SIEVE |
051 | SAN MARTINO | UNIONE DEI COMUNI MONTANI AMIATA GROSSETANA |
052 | SANTA LUCE | SANTA LUCE - GESTIONE P.A.F.R. |
053 | SASSETTA | SASSETTA - GESTIONE P.A.F.R. |
054 | ULIGNANO | UNIONE MONTANA ALTA VAL DI CECINA |
064 | MEDIO SERCHIO | UNIONE DEI COMUNI MEDIA VALLE DEL SERCHIO |
066 | FORESTE PISTOIESI-ABETONE | UNIONE DEI COMUNI APPENNINO PISTOIESE |
067 | RANTIA VAL DI CECINA | UNIONE MONTANA ALTA VAL DI CECINA |